Ho capito che non si cambia veramente mai, non c’è modo di cambiare, come si è da piccoli si è tutta la vita, non è per cambiare che si ricomincia da capo.
Si ricomincia da capo per cambiare tavolo, disse.
Si ha sempre questa idea di essere capitati nella partita sbagliata, e che con le nostre carte chissà cosa saremmo riusciti a fare se solo ci sedevamo a un altro tavolo da gioco…

Tre volte all’alba, Alessandro Baricco

domenica 24 giugno 2012

LA NEVE NON C'E'

                                                                                                                                  A Carlo

“Posso?” chiesi con voce bassa, non ero sicura mi avesse sentito. “Ti ho comprato degli altri colori”.
Avanzai di un passo.
Il bambino, curvo sulla scrivania, stringeva una matita colorata in mano. Non si muoveva e guardava dritto, fuori dalla finestra.
Mi avvicinai. Piano. Posai la busta per terra e sbirciai il foglio ancora bianco, pulito, immacolato.
“La neve non c’è” sussurrò piano. Con una mano sfiorai la sua spalla, poi gli accarezzai i capelli.
“Posso sedermi accanto a te?”.
Non rispose. Tutto ciò che feci fu accovacciarmi al suo fianco.
“E’ il giorno di Natale, perché non nevica? Ogni Natale dovrebbe nevicare, non sarebbe Natale senza neve”
“Lo so”, risposi mordendomi il labbro inferiore.
“Non abbiamo neanche un camino” obiettò.
“No, non ce l’abbiamo”
“E Babbo Natale da dove scende?”
“Che ne dici se lasciamo la finestra aperta?”
Ii suoi capelli erano morbidi e lisci, continuai ad accarezzarglieli combattendo contro la voglia di abbracciarlo.
“Non sarà come il camino, ma dovrebbe funzionare, no?”
“Mamma che avrebbe detto?”
Sospirai. “Direbbe che va bene”
“Ok” annuì con convinzione. “Non facciamo il cenone, zia?”
“No, tesoro, no”.
Non chiese spiegazioni. “
Sei un bravo bambino lo sai?”.
Mi alzai e mi misi alle sue spalle, poi mi abbassai un po’ per baciargli la testa.
“Disegni con me?”.
Rimasi sorpresa. Non per la richiesta in sé, ma per quello che avrebbe comportato. Mia sorella e suo figlio non disegnavano semplicemente uno di fianco all’altro: erano due mani, una matita, un solo movimento. E io non ero certo all’altezza di una magia del genere.
“Ti insegno io come si fa” mi rassicurò “è facile, devi prendere la matita in mano, poi ti aiuto io”.
Non so bene perché, ma mi salirono le lacrime agli occhi.
  “Come vuoi” balbettai.
  Con un saltellò, scese dalla sedia e mi invitò a sedere al suo posto con un cenno della testa.
Si mise a sedere sulle mie ginocchia e dopo aver scelto un colore, me lo porse.
Le mie mani tremanti si calmarono quando le manine di mio nipote si strinsero attorno alle mie dita. Cominciammo a disegnare mano sulla mano.
In tutta la mia vita non avevo mai fatto una cosa così. Non ero un’artista, né avevo mai amato il disegno artistico, eppure chiusi gli occhi e lasciai che la sua mano mi accompagnasse nel disegno. E così continuammo.
“Ti piace la neve, zia?” mi chiese.
“Si, molto”
“Perché?”
“Perché non fa rumore”
Le nostre mani andavano su e giù per il foglio.
 Non potevo esserne sicura, ma con tutta probabilità stavamo disegnando la mia casa. E forse, un fiocco di neve.

7 commenti:

  1. Bello, toccante.
    Non sono sicuro se l'ho già letto o meno, mi rinfreschi la memoria?

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    1. No, non credo che tu l'abbia letto è di tanto tanto tempo fa :) rinfrschiamo con la neve questo caldo bestiale :)

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  2. Hai sempre avuto la capacità di toccare nel profondo dei sentimenti.
    Un’equazione cuore/creatività che pochi possono vantare di possedere.

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  3. Mi perdonerete se faccio una piccola modifica al post...
    ho bisogno di dedicarlo a una persona per me molto importante, una persona che stata importante un pò per tutti noi.
    E' il primo racconto che scrissi con i suoi suggerimenti e le sue preziose correzioni.
    Se non avessi avuto il suo incoraggiamento avrei mollato alla prima.
    Per Carlo, che a modo suo è in tutti i miei racconti..

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  4. Sono commosso Rob.
    E sono contento.
    Ti confesso che anch'io sto scrivendo un racconto dove vi è anche la sua "presenza" e la cosa bella è che non ho idea di dove stia andando a finire e so che lui questo l'avrebbe criticato e ne avremmo discusso con foga e... sono contento.

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  5. Dobbiamo tutti qualcosa a quell'arrogante, insopportabile, irascibile personaggio... ma quanto ci manca...

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  6. Ricordo anche io le liti furibonde, ma il forum era "vivo".

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